venerdì 3 novembre 2023

 LE ARMI DEL FÜHRER AL SERVIZIO DELLA FRANCIA

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Prefazione – Di Ruggero Pettinelli
Il filone letterario delle imprese tardo-coloniali dell’esercito francese, in Indocina e Algeria, occupa un posto di rilievo tra gli scaffali della letteratura dedicata alla storia contemporanea. Poco o nulla è stato detto, tuttavia, soprattutto in un libro in lingua italiana, relativamente al contributo fondamentale che ha fornito, in termini di armamento per le truppe francesi e coloniali operanti in particolare nel Sudest asiatico, la produzione effettuata sotto controllo francese da parte dello stabilimento Mauser, dopo la disfatta delle forze armate della Germania nazista. Uno stabilimento che ricadeva, per l’appunto, sotto la zona di influenza francese del territorio tedesco, suddiviso tra le potenze vincitrici. La Francia ha avuto la possibilità di occupare un posto tra i vincitori della Seconda guerra mondiale, ma quasi cinque anni di occupazione l’hanno lasciata in ginocchio, in termini di scorte di materiale militare per continuare la propria politica internazionale nei confronti dei territori storicamente ricadenti sotto la propria influenza. Ecco, dunque, che le armi prodotte nello stabilimento “francesizzato” della Mauser, e poi sul territorio metropolitano con i macchinari provenienti dalla fabbrica, hanno fornito un contributo fondamentale alla rinascente macchina bellica della Repubblica. Il libro esamina con dovizia di particolari, numeri, quantità e date, i termini di questa “rinascita”, suddividendo il racconto in funzione degli specifici modelli d’arma, ma anche parlando dell’impiego operativo delle armi e delle tattiche generali di impiego nella guerra coloniale da parte dell’esercito francese: tattiche che saranno fatte proprie, in certa misura, poi dall’esercito statunitense (in particolare per quanto riguarda i battelli armati fluviali), tanto che i più oggi sono portati a ritenere che certi concetti operativi siano stati inventati dagli americani, mentre così non è.
Il libro offre anche numerosissimi spunti uniformologici, grazie al cospicuo apporto iconografico di immagini d’epoca, opportunamente didascalizzate facendo risaltare le peculiarità degli equipaggiamenti.
È un libro che apre un vero e proprio squarcio nelle nebbie del tempo, proiettando il lettore in un altro mondo e in un’altra epoca, che per molti versi ha sempre assunto un alone di leggenda ma che in quest’opera viene analizzato in modo puntuale e “logistico”, evidenziando anche come quella dei francesi in Indocina sia stata una guerra, innanzi tutto, alla penuria di mezzi, affrontata con notevoli sforzi e anche qualche fallimento.

















THE WEAPONS OF THE FÜHRER AT THE
SERVICE OF FRANCE

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Preface – By Ruggero Pettinelli

The literary genre of the late colonial endeavors of the French army in Indochina and Algeria holds a prominent place in contemporary history literature. However, little has been said, especially in an Italian-language book, about the fundamental contribution made in terms of armaments for French and colonial troops, particularly in Southeast Asia. This contribution came from the production conducted under French control by the Mauser factory after the defeat of the Nazi German armed forces. This factory was located in the French-controlled zone of Germany, divided among the victorious powers. France had the opportunity to claim its place among the victors of World War II, but nearly five years of occupation left it in a dire state, in terms of military supplies to pursue its international policy towards territories historically under its influence.Therefore, the weapons produced in the "Frenchified" Mauser factory, and later on the mainland with machinery from the factory, provided a crucial contribution to the reborn military machine of the Republic. The book examines this "rebirth" in great detail, delving into specifics such as models of weapons, operational use of the weapons, and general tactics employed by the French army in colonial warfare. Some of these tactics were adopted, to some extent, by the U.S. army (especially regarding armed riverboats), leading many to mistakenly believe that certain operational concepts were invented by the Americans, which is not the case.The book also provides numerous insights into uniformology, thanks to a substantial contribution of period images, appropriately captioned to highlight equipment peculiarities. This book opens a true window into the mists of time, immersing the reader in another world and era. In many ways, this era has taken on a legendary aura, but in this work, it is analyzed in a precise and "logistic" manner, highlighting how the French experience in Indochina was, first and foremost, a war of scarcity of resources, faced with considerable efforts and some failures."

















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